Fu famosa fazione: durò un anno [marzo 537-marzo 538]. Ma Belisario aiutato dai romani, e ricevuti rinforzi, sconfisse piú volte i goti, e finalmente li respinse ed inseguí. Prese Ancona, Milano, Fiesole; corse mezza Italia, corsa intanto da un nembo di borgognoni e franchi, predoni terzi sopravvenuti tra i contendenti. Finalmente Belisario assediò Ravenna, giá capitale de' goti, ora lor rifugio; e presela con Vitige e il nerbo de' goti ch'ei trasse poi seco prigioni a Costantinopoli [fine 539]. - Rimanevano quindi i greci mal capitanati da parecchi duchi, i quali dividevansi le cittá, le governavano militarmente, sovranamente, serbando sí i governi municipali ma ponendovisi essi a capo, successori insieme de' grafioni goti e dei conti romani, e taglieggiandovi probabilmente ognun per due. Allora a rivolgersi gl'italiani, a desiderar di nuovo i goti; e questi a raccogliersi, a rinnovar la guerra. Rimanevano loro Verona, Pavia, e forse tutta l'Italia occidentale allor detta Liguria. - Gridan re, prima Ildibaldo un nobile e forte guerriero, in breve ucciso per vendetta privata; poi si dividono tra Eurarico e Baduilla, ed ucciso quello, resta solo questo, chiamato poi Totila o "il vittorioso". Quindi incomincia un'ultima guerra di riscossa, che è la piú nobil parte della storia de' goti in Italia. Sorge Totila [541] da Verona con cinquemila uomini, batte e disperde i duchi greci a Faenza, s'allarga prendendo cittá in Emilia, in Toscana; poi gira intorno a Roma e Napoli, corre tutto il mezzodí; torna su Napoli, la piglia [543] e non la saccheggia.
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