I longobardi furono certamente i piú numerosi tra essi di gran lunga; eppure furono pochi. Trovansi divisi in quelle migliaia, centinaia e decanie (ma decanie di dodici) che dicemmo; e tutta la gente composta probabilmente di tre dozzine di queste migliaia, cioè in tutto di poco piú che sessantaduemila guerrieri. Ad ogni modo, la loro pochezza si manifesta da ciò, che non poterono, né nell'invasione né poi mai, né occupare tutta Italia contro a' greci, né difenderla contro a' franchi. E cosí continuò il danno vecchio, che ogni potenza sorgente da noi lasci nel proprio edificio l'addentellato alla potenza ulteriore; e sorse il danno, nuovissimo allora, il dividersi la penisola per non riunirsi forse mai piú.
13. Alboino e Clefi [568-584]. - Scese Alboino, come i piú, per l'Alpi carniche; occupò prima Foro Giulio, or Cividal del Friuli, e subito vi pose un duca con iscelte "fare" d'uomini e razze di cavalli. E questo titolo di "duca" è dato poi nella storia a trentasei capi di schiere (probabilmente migliaia) di militi longobardi lasciati via via nelle cittá conquistate, ed indi signoreggianti su territori varissimi, or larghi or ristretti. Tedescamente eran detti "heerzog" o "graf"? Io crederei il secondo, posciaché i veri duchi od heerzog di que' tempi (come il duca di Baviera soggetto ai franchi) trovansi principi piú grandi; e crederei che il titolo di "graf", tradotto sotto i goti con "conte", si traducesse ora con "duca", per assimilazione ai greci. Né monta che sotto ai duchi si trovin conti; questi furono probabilmente non piú che schulteis o centenari.
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