- Si rinnovarono allora, si accrebber le guerre tra cittá e cittá, tra parte e parte delle medesime cittá. San Bernardo tentň comporre una volta [1134] quelle di Milano ed altre di Lombardia; primo cosí o de' primi di que' monaci che a ciň s'adoprarono santamente, ma poco men che inutilmente ne' secoli posteriori. - Lotario, libero giá della parte degli Hohenstaufen in Germania, ridiscese in Italia [1136], come pare, con un esercito piú forte del solito; assalí, prese Pavia, Torino, Bologna e molte altre cittá che gli contrastavano, sia che tenessero per l'antipapa, sia che gli chiudessero le porte per non pagare il "fodero" o viatico, e non cader negli altri carichi del viaggio imperiale e nelle contese dei dritti reciproci. Passň poi in Puglia contro Ruggeri sempre nemico del papa, e risalendo a Germania, morí per via [1137] in quel Tirolo, che rimarrebbe selciato, se non le avessero portate via, d'ossa tedesche. Č lodato come buon imperatore. Ma si vede che gl'italiani non li soffrivano oramai né buoni né cattivi.
7. Corrado II [1138-1152]. - Fu disputata la corona tra Arrigo d'Este o de' Guelfi, duca di Baviera e Sassonia, detto il "superbo", e potentissimo in Germania ed Italia, e quel Corrado d'Hohenstaufen che giá vedemmo tener per poco il regno d'Italia. Vinse Corrado l'elezione; e quindi incominciň il lungo regnare di questi Svevi; e incominciarono insieme in Germania i due nomi di "guelfi" e "ghibellini", il primo ad accennar la parte antiimperiale, il secondo quella degli imperatori Svevi eredi e successori della prima e propriamente detta casa Ghibellina.
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