Oramai queste discese degli imperatori erano diventate guerre naturali, e poco men che universali tra noi. Gl'imperatori, i tedeschi avevano contra sé non piú solamente le cittá avverse all'imperio, ma quelle stesse che si proferivano imperiali, e che pur intendevano i diritti imperiali tutto diversamente da ciò che eran pretesi dagli imperatori. Questi volevan giudicare, statuire tra l'una e l'altra parte d'ogni cittá, tra l'una e l'altra cittá, e principalmente tra i signori e le cittá; e tuttociò non era sofferto dalle piú di esse, imperiali o non imperiali. Ancora, l'imperatore aveva nelle cittá molti diritti d'onore e di lucro personale; e questi, compresi sotto il nome di "regalie", e giá disputati ab antico, erano venuti meno via via, e principalmente ne' quindici anni di Corrado. Finalmente, gl'imperatori che avean fatte giá nell'etá passate tante concessioni alle cittá, non avean mai conceduti loro i governi consolari, e li riconoscean sí di fatto, ma li vedean male; mentre le cittá se n'eran venute compiacendo piú e piú da mezzo secolo. In somma, non furono mai due opinioni, due politiche piú opposte che quelle degli imperatori e delle cittá italiane, della cancelleria imperiale e reale e de' governi comunali, quando s'apparecchiava a scendere Federigo I re incontrastato di Germania, re d'Italia e imperator designato, giovane coraggioso, afforzato ed insuperbito dell'unione di Germania. - Giá in dieta a Vurtzburga ed a Costanza [1152-1153] fu sollecitato da' messaggeri del papa contra Arnaldo da Brescia, da un principe spogliato di Capua contra re Ruggeri, da due fuorusciti di Como contra Milano che teneva lor cittá soggetta da un quarant'anni.
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