Ma allora ei si può dir pure, che quindi venissero le infelicitá, e finalmente la rovina ultima di casa Sveva. Perocché, anche alla politica rozza ed appassionata di quei tempi apparve chiaro il pericolo di lasciar gli Svevi potenti insieme nell'antico regno d'Italia o Lombardia, e nel nuovo di Puglia o Sicilia. Apparve a tutti gl'italiani, che non capaci d'idear l'indipendenza compiuta erano pure innamorati della libertá quale l'aveano: e quindi sorse la parte non piú solamente anti-imperiale in generale, ma anti-sveva, anti-ghibellina in particolare, cioè giá guelfa. E s'aggiunsero naturalmente a tal parte, e ne diventarono duci, i papi, pretendenti fin dall'origine alla signoria o supremazia del egno, tementi ora di tali vassalli imperatori. E quindi sulla antica inimicizia de' papi e degli imperatori crebbe, irreconciliabile ormai, quella de' papi del secolo decimoterzo e casa Sveva, la quale finí colla perdizione di questa; quell'inimicizia che può esser loro rimproverata da' tedeschi e non da noi. - Intanto Federigo, o per questo nuovo interesse, ovvero perché ei fosse di quegli uomini che migliorano tra gli affari umani, e sanno adattarsi a ciò che combatterono ma vedono inevitabile, Federigo si mutò tutto in favor de' lombardi, e in particolare de' milanesi. Concedette loro nuovi privilegi, riedificò Crema, anzi si volse contro ai duri cremonesi che il voleano impedire; e i milanesi festeggiarono improvvidi quelle nozze fatali, princípi di tanti nuovi guai all'Italia.
| |
Sveva Svevi Italia Lombardia Puglia Sicilia Sveva Federigo Federigo Crema Italia
|