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      Ma spartiscon l'imperio: un regno di Tessalonica al marchese di Monferrato; Peloponneso (giá detto Morea da' mori o gelsi che la arricchivano allora) sminuzzato tra vari signori feodali; e un quarto e mezzo dell'imperio dato in cittá ed isole varie a Venezia. La quale, per vero dire, non le occupò; né le poteva occupare con sua popolazione, non salita per anco oltre a due o trecentomila anime; ma le ne rimasero a lungo parecchie, e principalmente Candia che fu poi massima ed ultima delle colonie sue. E quindi in breve, per emulazione, per quell'imitazione, che, a malgrado le inimicizie de' governi, trae sovente ad imitarsi e seguirsi i popoli connazionali, i pisani e massime i genovesi fecero pure stabilimenti orientali; e cosí fu acquistata tutta questa via al commercio italiano, il quale, caduti gli arabi, giá praticava le altre due; e cosí tra le tre incominciò il secondo primato nostro nel Mediterraneo; cosí ricominciò questo ad esser lago italiano. E tal durò poi, come giá anticamente, tre secoli o poco piú. L'istituzione, il nome de' "consoli" dato da quegli italiani ai capi e giudici de' loro commercianti in ogni cittá orientale (come a quelli che erano nelle madri patrie), ed esteso poi in tutto il globo, rimane anch'oggi monumento di quel nostro primato commerciale.
      16. Federigo II [1218-1250]. - Federigo era giovane di ventiquattr'anni, quando rimase libero del competitore. Dimorò due anni in Germania a confermarvi sua potenza. - Scese [1220] a farsi incoronare da papa Onorio, e promise fin d'allora prender la croce per la ricuperazione di Gerusalemme.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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