- Morto poscia Corrado [1254], e succedendogli in diritto Corradino figlio di lui, fanciullo di due anni, rimasto in Germania, sollevaronsi i siciliani contro a' tedeschi e saracini; e il papa s'avanzò nel Regno per impossessarsene. Manfredi venivagli incontro; ma i suoi cavalieri prendeano zuffa con uno de' guelfi del papa, e l'uccideano; ed egli fuggiva e raggiungeva i saracini di Lucera devotissimi di sua casa; e risollevava il Regno. Moriva Innocenzo IV nel medesimo anno; e succedevagli Alessandro IV minor di lui, ma non meno aspro avversario degli Svevi, di tutti i ghibellini. Non seppe conservare il Regno; Manfredi lo riconquistò tutto in breve. - Alessandro predicò la croce contra Ezzelino, il tiranno di Verona, Vicenza, Padova ed all'intorno; il quale era cresciuto a invidie e crudeltá, che non iscompariscono al paragone con quelle de' marchesi e delle cittaduzze e degli altri tiranni piccoli o grandi, antichi o moderni, italiani o stranieri; ondeché contra costui, fu, almeno una volta, opera santa la crociata di cristiani contra cristiani. Tre anni durò, tenendosi stretti i ghibellini all'infame lor capo. Finalmente [1259] due signori principali di questi, Oberto Pelavicino e Buoso da Doara, sollecitati l'un contro l'altro dal tiranno, scoprono il doppio tradimento, abbandonano il traditore, s'aggiungono alla lega guelfa; ed Ezzelino che avanzavasi verso Milano, si trova rinchiuso tra questa e l'Adda, in mezzo a un cerchio di nemici; combatte a Cassano, è vinto, ferito e preso, e si lascia morir ferocemente.
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