Se non che, sparito, s'entrò in disputa sulle spoglie. Contesero Firenze e Mastino della Scala successor di Can grande; e Firenze strinse contro esso con Venezia un'alleanza [1336], per cui fu ripresa Padova e ridonata a' Carraresi, e furono assoggettate a Venezia, Treviso, Castelfranco e Ceneda, le prime conquiste di quella repubblica in terraferma, il primo ingresso di lei nella politica d'ambizioni italiane. Ma Venezia conchiuse la pace [1338] da sé; e Firenze, che ambiva Lucca, ne rimase delusa. Intanto Bologna, cacciato il legato Bertrando del Poggetto, che avea di lá governata a lungo parte guelfa, era caduta sotto la tirannia di Taddeo Pepoli [1337], rivoltosi poi a' ghibellini. Genova, stanca di sua tumultuosa libertá, s'era sottoposta ad un governo simile a quello dell'emula Venezia, a un doge [1339]. Cittá guelfe e ghibelline del paro, a vicenda e quasi a gara, precipitavano nel governo d'uno, doge, duca, signore o tiranno. La causa, l'abbiamo accennata piú volte, non la ripeteremo piú; poco men che dappertutto, una famiglia nobile, unendo sue aderenze alla parte popolana, conquistò la signoria. Sempre la medesima serie: aristocrazia, democrazia, tirannia. Firenze stessa provò un venturiero francese [1342], il duca di Atene; ma il ricacciò tra pochi mesi, e continuò a governarsi a forma di repubblica; ché quanto ad essenza, non si dimentichi, salvo Venezia, niuna cittá l'ebbe mai. - Morto papa Giovanni XXII, gli succedette Benedetto XI pur francese [1334], che pur continuò in Avignone.
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