- Cosí in Genova, alle divisioni tra i Doria e i Fieschi e l'altre famiglie antiche, eran succedute divisioni poco diverse tra gli Adorni e Fregosi, genti nuove. Ferveva intanto nuova guerra tra Genova e Venezia. Erasi combattuto dapprima in Cipro, in tutto Oriente; ma vinti i genovesi nel 1378 ad Anzio, fecero un
grande armamento, occuparono l'Adriatico, vinsero a Pola Vettor Pisani [1379], che fu perciò stoltamente imprigionato da' suoi concittadini. Quindi i genovesi assediaron Venezia da Chioggia e il mare, mentre Francesco Carrara signor di Padova la stringea da terra, dalle Lagune. Non mai Venezia erasi trovata a tale estremo: chiese, pregò pace. Ma Pietro Doria, l'ammiraglio genovese, rispose: "voler prima por le briglie a' cavalli di San Marco". Questo fece tornar il senno e il cuore a' veneziani; e, tolto dal carcere e rifatto capitano Vettor Pisani, richiamate lor flotte da Levante sotto Carlo Zen, un altro grand'uomo di mare, resistettero dapprima virilmente, poi riassediarono essi i nemici in Chioggia [1380], li ridussero ad arrendersi, si liberarono. E stanche finalmente le due repubbliche, terminarono quella troppo famosa guerra, detta di Chioggia, con un trattato fatto in Torino per mediazione d'uno di que' principi Savoiardi, che ingrandivano [1381]. - Tra' Visconti, morto Galeazzo [1378] uno de' due fratelli, succedevagli Gian Galeazzo figliuolo di lui, e cosí divideva la signoria, con Bernabò suo zio. Ma per pochi anni; ché nel 1385, mentre in un abboccamento s'abbracciavano nipote e zio, quegli dicendo a sue guardie tedesche - Streike, - fece questo disarmare, prendere, imprigionare, e poi dicesi avvelenare e riavvelenare.
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