Furon deposti, fu eletto Alessandro V; e lui morto nel 1410, e succedutogli Giovanni, invece di due s'ebber tre contendenti, e furon citati tutti poi a un nuovo concilio a Costanza. - In mezzo a tutto ciò venne a frapporsi l'ambizione di Ladislao re di Napoli, che invase Roma e Toscana [1408]. Firenze, minacciata e sempre pendente a Francia, chiamògli contra il competitore Luigi d'Angiò. Guerreggiossi quindi parecchi anni in Toscana e in tutto il mezzodí, tra i due competitori; combattendo per il francese e Firenze Braccio da Montone, per Ladislao Attendolo Sforza. Erano allora i due condottieri maggiori d'Italia, i due che introdussero qualche arte di guerra in lor mestiero: piú ardito Braccio, piú assegnato Sforza, fecero e lasciarono le due famose scuole italiane de' bracceschi e sforzeschi. - Nel 1409 il regno di Sicilia erasi di nuovo riunito ad Aragona. Noi lasciammo quello cent'anni addietro in mano a quel Federigo che l'aveva difeso cosí bene contro al proprio fratello d'Aragona, agli Angioini di Napoli, a Francia, al papa, a Carlo di Valois e ai guelfi neri; e l'aveva avuto per sua vita colla pace del 1303. A malgrado della quale egli il lasciò poi nel 1337 a suo figliuolo Pietro II, che il lasciò nel 1342 a suo figlio Luigi, che il lasciò nel 1355 a suo fratello Federigo II, che il lasciò nel 1377 a sua figlia Maria, che il lasciò nel 1402 a suo sposo Martino d'Aragona, che il lasciò morendo nel 1409 a suo padre Martino il vecchio, che fu cosí re d'Aragona e Sicilia.
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