Anche la paura di esser tacciato d'adulazione è viltá, se fa tacer la veritá. Or torniamo alle nefanditá.
28. Filippo Maria Visconti [1412-1447]. - Lasciammo Toscana e tutto il mezzodí straziato tra Ladislao, penultimo de' discendenti di Carlo d'Angiò, insieme con Braccio, e Luigi II degli Angioini nuovi, con Attendolo Sforza. Nel 1413 Ladislao fu vittorioso, prese Roma, minacciò Toscana, Bologna. Ma ei morí l'anno appresso 1414. Succedettegli sua sorella Giovanna II, piú infame che la prima, vedova d'un duca d'Austria, e che sposò [1415] un Borbone francese. Questi prese nome di re, mandò al supplizio un favorito di Giovanna, e imprigionò lei nel palazzo. Il popolo si sollevò per lei [1416]; ella depose dal regno il marito, l'imprigionò, rilasciollo [1419]. Ed egli fuggendo tal moglie, tal paese, tal sorte, si ritrasse a Francia; e sopravvivendo a Giovanna, non tornonne mai piú. Allora, costei che era senza figliuoli adottò Alfonso V re d'Aragona e di Sicilia, succeduto [1416] a Ferdinando. Viene Alfonso [1421], si guastano, si combattono; ed ella revoca l'adozione, ed adotta il nemico, l'emulo di sua casa, Luigi III [1433]. Si combatte con vicende varie, tra tutti questi, e Francesco Sforza figlio e successor di Attendolo, e Niccolò Piccinino successor di Braccio (i due grandi capiscuola eran morti del medesimo anno 1424). Nel 1433 Giovanna si riconcilia con Alfonso, e l'adotta di nuovo; e nel 1434 si riconcilia con Luigi che muore; e muor ella nel 1435, chiamando Renato fratello dell'Angioino allor prigione in Borgogna.
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