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      Questi sono i precursori di quell'altro italiano, piú grande che Dante stesso, di quello che ebbe (salvo forse Gregorio VII) piú efficacia sui destini del genere umano, di Colombo. La religion nostra, il suo spirito propagatore, i suoi capi, pontefici romani, dieder le mosse; il commercio allor ardito, il genio allor venturiero degli italiani le seguirono. Giovanni da Pian Carpino italiano fin dal 1246, Andrea di Longimello [1249], Rubruquis olandese (?) e Bartolomeo da Cremona [1253] monaci e missionari, viaggiarono e predicarono tra' mogolli; Anzelino domenicano andò ambasciator del papa al khan di Persia [1254]; e seguí [1270-1295] quella famiglia veneziana de' Poli, e principalmente quel Marco che visitò, abitò e descrisse poi Mongolia, Tartaria, Cina ed India, tutta l'Asia de' primi discendenti di Gengis khan;
      e che venne a languir poi in un carcere e morire ignoto tra' pettegolezzi cittadineschi italiani. Seguirono ed esplorarono pur l'Asia Oderico da Pordenone francescano [1314-1350], Marco Cornaro veneziano [1319], Pegoletti [1335] e Marin Sanuto [-1325]. - E intanto [1202 circa] Leonardo Fibonacci, un mercatante pisano, ovvero portava egli nella cristianitá da' saracini che li avevan portati dall'Indie, ovvero faceva volgari co' suoi scritti que' primi elementi dell'algebra che altri dice portati o ritrovati da Gerberto papa. - E Flavio Gioia d'Amalfi [1300 circa] introduceva dalle medesime regioni la bussola. Ma anche questa invenzione o introduzione ci è disputata da' francesi.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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