- Carlo scese in agosto 1494 pel Monginevra, Torino, Asti. Ivi ammalò e si fermò. Poi passò a Milano, visitò, non protesse Gian Galeazzo giá morente, e che morí pochi dí appresso [20 ottobre] con voci di veleno. Cosí il Moro fu duca, e tirò fuori l'investitura imperiale. Carlo proseguí, s'appressò a Toscana per Pontremoli. Viene Pier de' Medici spaventato, e gli dá i castelli fiorentini che difendean que' passi, quello stesso di Pisa. Ma tornato costui a Firenze, è cacciato dalla signoria, dal popolo sdegnato [9 novembre]. Al medesimo dí, Pisa caccia i fiorentini, si libera, presente, e piú o men connivente, Carlo VIII. Questi lascia un presidio nel castello, muove a Firenze, v'entra militarmente, la lancia alla coscia, tratta un accordo colla nuova signoria; e volendolo imporre duro, gli è stracciato in faccia da Pier Capponi, che disse: - Sonate vostre trombe, noi sonerem nostre campane. - Fu il solo bell'atto di questa guerra; cosí vergognosa, del resto, che i contemporanei la disser fatta col "gesso" dei forieri i quali segnavan gli alloggi francesi di tappa in tappa. S'accomodarono tuttavia Firenze e Carlo; e questi proseguí a Roma, dove il papa chiusesi in castel Sant'Angelo, e s'accomodò poi. Spaventato Alfonso II, il nuovo re di Napoli testé succeduto, lasciava vilmente la corona a suo figliuolo Ferdinando II [24 gennaio 1495]; e questi provava a difendere i passi, ma era vilmente disertato da' suoi, e fuggiva da Napoli a Sicilia; e Carlo VIII entrava in quella il dí appresso [22 febbraio]. S'arrendevano, a gara di viltá, castella, cittá, province, grandi, popoli, il Regno.
| |
Monginevra Torino Asti Milano Gian Galeazzo Moro Toscana Pontremoli Pier Medici Pisa Firenze Pisa Carlo VIII Firenze Pier Capponi Firenze Carlo Roma Sant'Angelo Alfonso II Napoli Ferdinando II Napoli Sicilia Carlo VIII Regno Carlo
|