Spogli di potenza propria, consolavansi co' privilegi, col credito all'insú, colle prepotenze e le impertinenze all'ingiú; spogli d'operositá, consolavansi con le ricchezze e gli sfarzi; degeneri, colle memorie avite. Non facean corpo nello Stato, ma tra sé; chiudevano quanto potevano i libri d'oro, quegli aditi alla nobiltá, che restano sempre spalancati quando la nobiltá non è un titolo illusorio, quando è aristocrazia. I principi, all'incontro, si facean un giuoco di avvilirla col moltiplicarla, di aggiungere titolati a titolati, privilegiati a privilegiati, oziosi ad oziosi. Insomma, fu un paradiso ai mediocri, che son sempre molti, e quando il vento ne soffia, son quasi tutti; de' pochi ribelli al tempo, pochissimi penando s'innalzarono, or bene or male; i piú, penando vissero e morirono ignorati. - La storia poi si impicciolisce, ma si rischiara; e, scemato il numero degli Stati italiani, or finalmente si fa possibile una rassegna di essi. Adunque: 1° Filippo II, re di Spagna, signoreggiava sul ducato di Milano estendentesi allora dall'Adda alla Sesia, comprendente Alessandria e sua provincia, e congiungentesi verso mezzodi co' numerosi feudi imperiali in Liguria. E signoreggiava poi su tutto il regno di Napoli e Sicilia, e su quello di Sardegna. - 2° Nell'occidente del largo istmo, dalla Sesia all'Alpi e in Savoia al di lá, signoreggiava Emmanuel Filiberto duca, sugli Stati riconquistati a San Quintino, restituitigli in diritto a Cateau-Cambrésis, ma non tutti di fatto per anche; rimanendo Torino, Chieri, Pinerolo, Chivasso e Villanova d'Asti in mano a' francesi, Vercelli ed Asti in mano agli spagnuoli, finché non fossero evacuate le prime.
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Stato Stati Filippo II Spagna Milano Adda Sesia Alessandria Liguria Napoli Sicilia Sardegna Sesia Alpi Savoia Emmanuel Filiberto Stati San Quintino Cateau-Cambrésis Torino Chieri Pinerolo Chivasso Villanova Asti Vercelli Asti
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