Sotto il quale o piú ribelle o traditore, o forse or l'uno or l'altro, s'inasprí il popolo, rinnegò l'obbedienza, ricorse al papa e a Francia da' quali fu respinto, e al duca di Guisa, un signor venturiere francese discendente dagli Angioini. Venne costui, e governò il popolo coll'Annese; poi si guastò con lui, e Annese si raccostò all'Ognate nuovo viceré; e i due insieme, coll'almirante di Castiglia venuto su d'una flotta spagnuola, cacciarono il duca, che fu preso e condotto a Spagna, e tenutovi prigione a lungo; mentre l'Annese traditore fu tradito dagli spagnuoli, e preso pur esso e decapitato ed impiccati alcuni altri popolani. E cosí finirono queste sollevazioni [1648]. Poco appresso il Mazzarino le volle ravvivare, e mandò con una flotta francese il principe Tommaso di Savoia, giá tutto spagnuolo, or avido di tôrre a Spagna un regno. Ma questi non approdò nemmeno. Succeduto poi a Filippo IV il figliuolo di lui, Carlo II, incapacissimo ed ultimo degli Austriaci spagnuoli [1665], sollevossi [1674] Messina, e chiamò francesi, e bandí re Luigi XIV, e guerreggiossi ivi e in gran parte dell'isola quattro anni; fino a che Luigi XIV e i
francesi l'abbandonarono, e gli spagnuoli incrudelirono nelle vendette. - Ed anche a Fermo si tumultuò in simili modi, cioè inutilissimamente. Noi vedemmo giá intorno alla metá del secolo decimoquinto il tempo aureo delle congiure. Ora alla metá di questo decimosettimo si può dir quello delle sollevazioni popolari ne' principati (perciocché non parlo di quelle fatte giá nelle nostre repubblichette, dove elle furono quasi mezzo legale o costituzionale di governo). Del resto, inefficaci vedemmo le congiure, ed inefficaci vediamo le sollevazioni.
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