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      Né fu turbata se non da una sollevazione di Mondoví [1679], fattasi contro alle tasse, e in breve per allora repressa. Nel 1681, Carlo Gonzaga carico di debiti vendeva Casale a Luigi XIV, il quale aveva giá Pinerolo, e diventava cosí piú che mai signore in Piemonte. E dicesi volesse diventare del tutto, e perciò favorisse un progetto di matrimonio del duca di Savoia con una erede presuntiva di Portogallo; sperando, ch'egli andrebbe a regnar lá, e Piemonte, governato da lungi, se ne scontenterebbe e volgerebbesi a Francia. Ma perciò appunto sollevossi l'opinione piemontese contro tale idea; e resta memoria, che uno della corte dicesse al duca, con parola piú grossa che non dico io: - Che altri sudditi andate voi cercando? Piú buona gente di noi non la troverete in nessun luogo. - Né, tolta la rozzezza, fu mai detta piú gran veritá, o piú utile a ridir ora per tôr di mezzo molte vane speranze e molti vani timori: non esiston popoli e principi piú fatti gli uni per gli altri, piú indissolubilmente uniti dai secoli e dalla natura, che piemontesi e casa Savoia. - Ad ogni modo, fu rotto il matrimonio portoghese. E intanto fatto adulto il duca e continuando la madre a voler reggere, egli sostò alquanto per rispetto e vergogna, ma scoppiò poi per natura, e prese in mano il governo. Era poi il tempo della maggior potenza o prepotenza di Luigi XIV, e si faceva sentire anche in Italia. Nel 1684, guastatosi con Genova per non so che affar di sali, la facea bombardare crudelmente, e il doge andava a far le scuse a Versailles.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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