E verrebbero insieme o poi i grandissimi nomi di Gregorio VII, Lanfranco, Pier Lombardo, sant'Anselmo, san Tommaso, san Bonaventura e Marco Polo; e quelli di tutti e tre i padri di nostra lingua, Dante, Petrarca e Boccaccio; e Cristina da Pizzano e il Poggio e l'Alciato; e il sommo Colombo, ed Amerigo, e i Cabotti, ed altri che portarono fuori l'operositá italiana, ai tempi che ella si potea sfogare addentro sotto l'ombra di quel che v'era d'indipendenza e di libertá. - Ma cadute queste, l'operositá italiana si portò, proruppe, si sfogò fuori in tutti i modi, in quasi tutti i paesi d'Europa. Guerrieri di terra e di mare, uomini di Stato e di Chiesa, artisti, scrittori, onorandi molti, miserandi quasi tutti, fecondarono di loro opere e di lor sangue le terre straniere. Due Strozzi, Piero [1510-1558] e Leone [-1554], fuggirono da' Medici di Firenze e servirono Francia, dove il primo fu poi maresciallo, e il secondo grand'uomo di mare; ed ebbero e lasciarono numeroso séguito di parenti e compagni d'esiglio lá combattenti e soffrenti. Cosí Sampiero da Bastelica [1501-1567], due Ornani ed altri còrsi fuggenti pur in Francia la tirannia genovese. E cosí altrove altri capitani anche piú illustri, Emmanuel Filiberto ed Alessandro Farnese, de' quali dicemmo, Ambrogio Spinola [1571-1630], il Medici marchese di Marignano [1555], Alfonso [1540-1591] ed Ottavio Piccolomini [1599-1656], il Montecuccoli [1608-1681], oltre una turba di guerrieri minori; cosí il Paciotto ed una turba d'ingegneri; cosí i Doria, gli Spinola ed una turba d'uomini di mare (genovesi principalmente) a servigio di parecchie potenze europee.
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