- E corsi pochi mesi, Dio esaudí la preghiera italiana e cristiana; e l'Italia e la cristianitá alzarono un grido unanime di gratitudine e di amore. Poi, corsi pochi anni, il gran dono di Dio fu sciupato dai soliti eccessi italiani: eccessi d'ingratitudine e scelleratezza da una parte, eccessi di rigore vendicativo dall'altra: vittime in mezzo, Pio IX, l'Italia, la cristianitá.
30. Continua. - Or accenneremo piú brevemente le riforme non dissimili fatte altrove. - Lente e poche furono dapprima in Toscana, governata da Richecourt in nome del signor lontano e straniero, l'imperator Francesco I. Non passaron guari le materie ecclesiastiche. Ma morto quello [18 agosto 1765], e succedutigli in Austria e nell'imperio il suo figlio primogenito Giuseppe II, e in Toscana il secondo Pietro Leopoldo, questi non solamente continuò le riforme ecclesiastiche, ma nel 1787 convocò un sinodo di vescovi toscani che fu riprovato da Roma. E fece insieme tanti e cosí vari ordinamenti civili, che sarebbe piú breve dire le cose da lui tralasciate che non le ordinate. Ai feudi, ai comuni, alle leggi civili e criminali, alle finanze, alla libertá dell'industria e de' commerci, all'agricoltura, all'istruzione pubblica, a quasi ogni cosa si volse e provide cosí bene, che si potrebbe dire esserne riuscita Toscana lo Stato meglio ordinato di que' dí, e modello perenne a qualunque principato assoluto. Ebbe sí il vizio di tali Stati; una polizia, una smania di sapere e regolare eccessiva, inquieta, incomoda, ficcantesi ad antivenire il male, non solamente colle leggi generali, che è dovere e possibilitá de' governi, ma colla prevenzione d'ogni caso, che è impossibilitá. Ma questo fu male piccolo e passeggiero di natura sua.
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