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      Ad ogni modo, il secolo decimottavo diede uno spettacolo duplice; da una parte, Inghilterra sola progrediente ed in quel governo rappresentativo di che ella aveva allora la privativa, ed in ogni sorta di felicitá e grandezze interne ed esterne; dall'altra parte, l'Europa continentale incompiutamente progrediente in quelle riforme che noi accennammo per l'Italia, riforme ecclesiastiche e feodali, ma non riforme del principato, non restaurazioni di libertá. Molti dissero allora e poi di queste riforme che elle furono imprudenti, ed io credo che dican bene; imprudentissimo fu al principato riformar tutto, salvo se stesso; esser liberale de' diritti altrui e non de' propri; insegnare a' popoli tutte le libertá, e negar loro quella civile e politica che essi desideran piú e che comprende l'altre. Non ci è mezzo; o non bisogna educare i popoli, o bisogna compier loro educazione; o non bisogna invogliarli, o bisogna dar loro ciò di che si sono invogliati e che prenderan male da sé; non bisogna voler parere, e non esser liberali. - Luigi XVI, re di Francia, fu il solo principe del secolo decimottavo che abbia voluto veramente essere e sia stato liberale. E fu detto e si dice che ei fu imprudentissimo in ciò, ne portò la pena egli, la fece portar a' popoli suoi. Ma io dico all'incontro, che Luigi XVI non fu imprudente nell'intenzione, ma solamente nel mezzo adoperato, ma appunto nel non dar da sé tutto quello che voleva dare, e nel lasciarlo prendere; fu imprudente in quell'atto imprudentissimo fra tutti gli atti politici, di dare o lasciar prendere a un'assemblea numerosa, popolare, l'ufficio regio straordinario, dittatorio, di mutare lo Stato, di fare una rivoluzione, una costituzione.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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