Pagina (553/750)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma il dí prima de' preliminari [17], che era un lunedí di Pasqua, anniversario de' vespri siciliani, sollevavasi Verona, facevansi vespri veronesi. Ridiscese quindi il gran vincitore e mal pacificatore dall'Austria in Italia; mandò sue minacce, suoi ordini, sua vendetta a Venezia, ed egli, con stupenda arte di perfidia, si scostò dall'esecuzione, fu ad aspettarla a Milano. Addí 12 maggio, in gran Consiglio, la vile aristocrazia veneziana abolí se stessa, restituí, diceva, la libertá alla nazione, cioè a una repubblica democratica, cioè a una municipalitá alla francese. Questa chiamò gli stranieri addí 16. E, al medesimo dí, le medesime condizioni, i medesimi patti pattuivansi in Milano, tra i plenipotenziari veneti e Buonaparte! Talmente a cenni, a dito del vincitore fu consumata quella distruzione d'uno Stato di mille anni. Seguirono moti in Genova, per cui anche quella repubblica fu mutata da aristocratica a democratica francese, e prese nome di "ligure"; moti nella Valtellina contro a' grigioni, per cui Buonaparte, fatto arbitro, tolse quella provincia a' grigioni e diedela alla repubblica cisalpina, che stavasi, come si disse allora, organizzando. E seguirono negoziati, dapprima di pace generale in vari luoghi, e poi, rotti quelli, di pace particolare tra Francia ed Austria presso a Campoformio; e Buonaparte in persona li condusse, vi tiranneggiò Austria, Francia, Italia a modo suo. Rigettato da Cobentzel il suo ultimatum, ruppe addí 16 ottobre; e addí 17 fu accettato quello, e fattane pace definitiva.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





Pasqua Verona Austria Italia Venezia Milano Consiglio Milano Buonaparte Stato Genova Valtellina Buonaparte Francia Austria Campoformio Buonaparte Austria Francia Italia Cobentzel