Né fermossi guari Napoleone costí. Partendo di Parigi aveva accennato col dito in sulla carta la pianura tra Alessandria e Tortona, come quella ove Melas preso a spalle raccoglierebbe probabilmente l'esercito austriaco, per rompersi una via alla ritratta. E Melas, sorpreso a Nizza mentre guerreggiava tranquillo contro Suchet, obbediva ora al dito fatidico correndo egli e facendo correre sue divisioni disperse al punto assegnato. Massena intanto era sforzato dal difetto assoluto di viveri in Genova, addí 4; e, fatta un'onorevole ed utile capitolazione, sbarcava quindi a Savona dove dava la mano a Suchet giá riavanzato. E Napoleone, lasciata Milano addí 8, raggiungeva l'esercito suo che giá aveva passato il Po a Pavia. Addí 9, incontravansi i due primi corpi nemici a Stradella e Montebello; e vinceva il francese sotto Lannes, che n'ebbe poi il nome. Quindi seguendo e convergendo a destra, tutto l'esercito francese trovavasi in Voghera e Tortona, contro all'austriaco raccoglientesi ad Alessandria. Trovavansi cosí i due eserciti in una di quelle posizioni dove forza è si decidano i destini delle nazioni; l'esercito francese aveva l'austriaco tra sé e Francia, l'austriaco aveva il francese tra sé ed Austria; ma con questa gran differenza, che il francese era venuto costí a posta e credea tagliare, l'austriaco sorpreso teneasi per tagliato; ed ognun sa, che anche in guerra l'opinione fa la forza. Tre dí passarono in formarsi, assicurarsi l'uno e l'altro. Addí 13, Napoleone, passata la Scrivia, e spiegatosi ne' piani di Marengo e non trovatovi il nemico, temettelo scampato.
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