Ciascuna delle due parti vede, dice questa lentezza dell'altra: io la dico di tutte e due; questa diversitá è tra me e l'una o l'altra parte. Ognuna vuole che incominci l'altra ad accelerare il buon moto. Ché non incomincia, come certo il può, ciascuna da sé? Sembra agli uni aver tempo libero a' miglioramenti, agli allargamenti governativi, ad acquistarsi l'opinione universale; sembra agli altri aver tempo libero a fare e finire congiure e rivoluzioni. Ma rimarrá egli libero tal tempo? Questa è la questione, e tutta la questione d'oggidí. Non pochi eventi sopravvenner giá nei trentadue anni corsi, che avrebbon potuto esser utili, che furono inutili a noi disgiunti e disapparecchiati. Altri ne sorgeranno indubitatamente prima che si compia questo operosissimo fra' secoli cristiani. L'Europa è ordinata, è vero, ad occidente; ma è ella ad oriente? Non s'ordinerá ella pure lá in qualche modo? cadendo turchi, o sorgendo slavi, o sfasciandosi questo o quell'imperio? ché poco importa, insomma, se sappiamo apparecchiarci, cioè se sappiamo unirci. - E finalmente, se qui pure ci rivolgiamo dai fatti agli scritti, alle colture, di queste pure noi osserveremo due tempi molto diversi negli ultimi trentadue anni. Un primo di compressione, maggiore forse che non sia stata mai, per parte de' governi; e quindi un tempo di nullitá quasi universale negli scrittori, salvo pochi che scrissero allora con incomparabile, due con immortal mestizia. Ed un periodo secondo, in che dai nostri compatrioti fuor d'Italia ci vennero dapprima parole esagerate e furenti, ma a poco a poco parole forti di moderazione e sapienza; e in che
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