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      Ancora, in questi convegni segreti, continui, e di uomini cosí diversi, naturalmente si parla molto, piú che non s'opera, e si prende il vizio del parlar senza pro; si fanno progetti fondati non sulla pratica degli affari umani, che i settari non hanno, ma sulle teorie; non sulle possibilitá, ma sulle desiderabilitá all'infinito: ondeché appena incominciata l'esecuzione, salta fuori l'impossibilitá, e tronca tutto. Insomma le congiure, quantunque progredite a sètte, rimangono il mezzo di rivoluzioni piú contrario che possa immaginarsi a tutti i mezzi della progredita civiltá; il loro segretume, alla pubblicitá; la loro relativa pochezza, all'universalitá dell'opinione pubblica; i loro disegni teorici, a quella pratica di governo che si diffonde a poco a poco nelle stesse popolazioni; ed i loro mezzi d'eseguimento, a quella moralitá, a quella mitezza, che essa pure, essa piú d'ogni cosa si diffonde naturalmente tra la cristianitá. - Ad ogni modo, questo grand'errore dei liberali (ché cosí chiameremo, per abbreviare, anche le sètte delle quali se avessimo luogo noi distingueremmo i fatti ultraliberali ed anzi illiberali), quest'errore de' governati liberali, figlio giá de' primi errori de' principi e de' governanti, ne produsse altri nuovi. E primamente, che questi governanti assoluti imitarono questo stesso errore; fecero contro alle sètte liberali altre e varie sètte governative, assolutiste, e, che fu peggio, religiose: calderari, guelfi, ferdinandei, sanfedisti, e che so io; alle quali poco o molto, esplicitamente od implicitamente, in un modo o in un altro, in qualunque modo, parmi innegabile che s'aggiungessero alcune congregazioni che avrebbero dovuto rimanere religiose.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750