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      L'uomo poi, fin dalla medesima epoca, piú importante in Piemonte e in Italia, fu senza contrasto Carlo Alberto. E quindi a lui piú che a nessuno mirarono, lui cercarono, circondarono, travagliarono e tormentarono variamente buoni, forti, fiacchi, cattivi, d'ogni sorta; ed aggiugnendosi alla varietá degli uomini la varietá della fortuna, n'uscí quella varia natura, che tutti seppero, molti calunniarono, pochi conobbero, e piú pochi sanno apprezzare. Il piú degli uomini perdono ad essere studiati; questi ha bisogno d'essere studiato, per essere, cosa rara, compatito insieme ed ammirato. E perciò, perché questo non può che guadagnare a ciò che se ne parli, e come centro che fu d'Italia per trentacinque anni, val la pena che se ne parli con qualche particolare, perciò mi scosto dal mio proposito, e mi vi fermo. Nato nel 1798 d'un ramo staccato da presso a duecento anni, e cosí discosto dal trono di casa Savoia, era di pochi mesi quando cadde questo trono in Piemonte; e cacciata la famiglia regia per Sardegna, suo padre e sua madre rimasero in Piemonte, privati fra que' repubblicani. E mortogli poco appresso il padre, e passata alcuni anni appresso la madre a seconde private e feconde nozze, egli s'allevò in quella nuova famiglia, ed in parecchi convitti di giovani in Parigi, in Ginevra, tra cattolici, protestanti, repubblicani, imperialisti; ed in quella condizione tra principe e privato, che è giá ambigua e difficile per sé, che gli si faceva piú ambigua d'anno in anno, non essendo nato e vivuto niun erede maschio a casa Savoia in Sardegna, e rimanendo egli cosí erede a quel regno, e pretendente agli Stati di terraferma.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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