Ondeché mi accontenterò di dire, che la costituzione rappresentativa fu pubblicata in massima addí 8 febbraio, sancita in statuto addí 4 marzo; la costituzione toscana promessa addí 7 febbraio, e data in statuto addí 17 marzo, e la costituzione romana promessa addí 14 febbraio, e data in statuto addí 14 marzo. Cosí, quattro Stati, cioè tutti gli Stati grandi indipendenti d'Italia, cioè diciassette dei ventitré milioni, due terzi degli italiani, entrarono nella gran rivoluzione rappresentativa europea, ebbero rappresentativi statuti. E se n'applaudirono a vicenda principi e popoli, quando in quegli ultimi giorni di febbraio scoppiò la rivoluzione repubblicana di Francia. E se n'applaudivano principalmente i liberali piú moderati ed amici della monarchia. La concessione degli statuti, dicevano, n'avea salvi dalla repubblica. Pochi sapevano ricordare che giá due volte, alla fine del secolo decimoquinto e decimottavo, Francia ci aveva interrotto l'assestamento, il progresso riformativo d'Italia; sapevano temere che la nuova libertá italiana e la nuova repubblica in Francia, fossero due ostacoli invincibili alla guerra d'indipendenza che tutti vedevano imminente.
43. Continua l'appendice. Principio d'un'etá ottava della storia d'Italia? La guerra d'indipendenza [1848-1849]. - Se non m'inganni quell'illusione troppo frequente che fa a ciascuno parer grandissimi que' fatti, quelle sventure in che visse, operò o soffrí, io credo che l'anno 1848 sia per rimanere uno de' piú notevoli nella storia non solamente della gran rivoluzione rappresentativa, ma forse anche di quella che non può non seguire delle nazionalitá europee.
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