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      Fin dal 14 spinse a Ferrara un corpo minacciante i ducati. Bava si mosse verso questi; gli austriaci si ritrassero; e Bava, non volendo perder sua mossa, si distrasse a prender Governolo addí 18. Allora, estesa cosí piú che mai ed assottigliata la linea de' piemontesi, e fermata tutta l'attenzione loro a lor somma destra, Radetzki li fece assalire addí 22 a somma sinistra, alla Corona. I nostri vi si difeser bene, anzi vinsero. Ma Sonnaz, giudicando bene non esser ivi la somma delle cose, ripiegossi quantunque vittorioso verso Peschiera. E di fatti, all'alba dei 23, Radetzki assalí Sona e Somma Campagna, con grandi forze, le prese, ne cacciò i pochi nostri che pur si ritrassero a Peschiera, ed esso spinse sino al Mincio, a Salionze, a Monzambano e Valleggio. Addí 24, Sonnaz rinunciò a raggiungere il grosso dell'esercito nostro per la manca del Mincio, anzi, a difender questo seriamente, mosse per la destra fino a Volta. Radetzki non fece passare se non ricognizioni; e facendo anzi fronte addietro, collocò egli l'esercito suo in quella bella posizione difensiva dei colli da Valleggio a Somma Campagna. Il re intanto avvertito fin dalla mattina innanzi a Marmirolo, aveva levato l'assedio di Mantova, raccoltene tutte le truppe che erano a manca di Mincio, portatele nella notte a Villafranca. Ardita, magnifica mossa, che poté far credere a chi udian da lungi, essere destinato il nome di lui ad accrescer la breve serie de' grandissimi capitani, esser destinata ed oramai compiuta l'indipendenza italiana.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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