Quattro milioni e mezzo in armi non bastano a liberare ventitré milioni d'oziosi contro a trentasei milioni di resistenti, se non per un caso, un miracolo, che è viltá sperare. Disse l'Italia che voleva far da sé; ma non fu vero: fece il Piemonte per lei tutta a Custoza. Seppe dire ognuno che una nazione non dee contare su aiuti stranieri; ma ella non dee contare nemmeno su una parte sola, su un quinto di se stessa, non dee diminuire dal cinque all'uno la sua probabilitá d'indipendenza. - Ad ogni modo, questa era ridotta a zero; alla sera dei 25 luglio l'esercito piemontese ritrattosi a Villafranca, si ritrasse nella notte a Goito. Il nemico vittorioso a stento, rispettò la ritirata dei vinti.
Alla domane [26] l'esercito tutto raccolto sulla manca del Mincio vi trovava le sue divisioni lasciatevi senza combatter nulla, e quella di Sonnaz che pur troppo non avea combattuto il dí innanzi. Potevano giovare a difendere la ritirata. Nuovo errore: Sonnaz fu lanciato inutilmente e solo contra Volta: l'assalí a sera, presela, fu respinto nella notte, riassalí rinforzato nel mattino, e fu respinto di nuovo. Il dí appresso [27], il re domandò un armistizio e ritirarsi dietro Oglio; gli fu imposto dietro Adda, lasciando ducati e Peschiera; ricusò, error gravissimo. - Allora s'incominciò la ritirata disordinata, fuga. Allora tornarono in mente a que' soldati ed ufficiali non solamente, come fu detto, il paese e la dolce famiglia giá abbandonata ed ora pericolante, ma le ingiurie, i rimproveri, le stoltezze gettate loro in faccia da tutta Italia e da casa stessa mentre combattevano e vincevano; questo pensiero, che avrebbe pervertito forse a vendette un vecchio e vittorioso esercito, pervertí a indisciplina il nuovo e vinto piemontese.
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