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      - Venezia essa pure incominciò con un errore grave, ma forse scusabile, e certamente breve, e piú che compensato poi dalla sua perdurante, magnifica difesa. Male o bene, tutto vi fu effetto delle sue condizioni peculiari, non solamente locali, ma anche politiche. La servitú di Milano, antica giá di oltre a tre secoli, dal 1535 in poi, era stata quasi interrotta da quindici o diciotto anni di apparente indipendenza; e rinnovata da trentaquattro anni, era stata grave sí, ma pure splendida fino a un certo punto, e quasi adulata talora, fino agli ultimi anni e mesi; e quindi Milano, forse piú profondamente, certo piú anticamente avvilito, era meno umiliato anche prima delle insuperbienti cinque giornate. All'incontro, Venezia non era serva che da cinquanta anni di umiliazioni
      e patimenti continui, materiali, sentiti da tutti, grandi e popolo insieme; quindi meno avvilita forse, ella si mostrò certo piú umile, piú modesta, piú arrendevole, piú intendente la necessitá dei tempi e luoghi. S'aggiunse la fortuna d'aver cacciati gli stranieri facilmente fin dal 24 marzo, colle sole minacce, quasi senza sangue, e cosí quasi senza causa o pretesto d'insuperbire. Ébbene un'altra: che gli uomini principali i quali iniziarono la sua rivoluzione, furono meno discordi; ed uno di essi, il Manin, crebbe in breve sopra gli altri, e sopra se stesso; seppe e poté farvisi duce e quasi dittatore. Ma questa fortuna o saviezza fu figlia dell'altre; essendo gran saviezza nelle rivoluzioni saper farsi o lasciarsi fare un buon duce.


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Della storia d'Italia dalle origini fino ai nostri giorni: sommario
di Cesare Balbo
pagine 750

   





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