E Roma era turbata da questi ed altri moti delle province, e addentro dai circoli, dalle sregolatezze, dal discredito del ministero. Il quale finalmente si ricompose addí 13 settembre, sotto la medesima presidenza del cardinal Soglia, ma si rinforzò di altri uomini popolari e soprattutti di Pellegrino Rossi. Esule questi d'Italia fin dal 1815 dopo aver preso parte al governo di Bologna istituito da Murat, erasi rifuggito in Ginevra dove aveva acquistata tal fama di professore, scrittore ed uomo di Stato, che gli fu affidato il carico di proporre un nuovo patto federale per tutta la Svizzera. Non accolto questo, erasi trasferito in Francia, dove accrescendo la triplice fama sua, era stato fatto pari ed ambasciadore a Roma. E qui accresciutala di nuovo in vari negoziati, ma lasciato il posto da febbraio in qua, era pur rimasto consigliero, amico del papa, amico delle riforme e dello statuto e d'ogni liberalitá; ondeché non era uomo in Italia che desse tanta speranza di sé a' moderati, tanto timore ed odio ai settari, ai repubblicani, ai cosí detti democratici. E quest'ire e quest'odii si accesero tanto piú ne' due mesi che, prorogate le Camere, il nuovo ministero governò, reprimendoli ed ordinando, come si poteva, bene l'amministrazione e le finanze. - In Napoli, dove il re aveva convocato un nuovo parlamento, e le elezioni aveano rimandato il medesimo fin dal primo luglio, re e parlamento non fecer altro guari che dividersi, com'era a prevedere, piú che mai, e quindi addí 5 settembre nuova prorogazione fino a' 30 novembre.
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