(9) FARINI, II, 110.
(10) Della storia d'Italia il Balbo incominciò a occuparsi verso il 1815, con due abbozzi: Storia dei passaggi delle Alpi e Storia delle discese degli stranieri in Italia. E in un primo periodo, che potrebbe chiamarsi di assaggi, e che giunge fino al 1824, ideò e svolse in parte gli altri seguenti lavori: 1) un discorso Sopra il modo di trattare la storia d'Italia; 2) una Istoria della guerra di libertá tra Federico I e le repubbliche italiane; 3) un'opera storico-politica intitolata L'Italia; tutti tre abbozzati non oltre il 1816; e poi: 4) un'altra opera storico-politica, sul tipo della precedente, divisa in sette discorsi, dei quali soltanto il primo venne scritto (ott.-nov. 1819). - Nel 1824 il B. concepiva precisamente il disegno di scrivere una storia generale d'Italia dal 476 ai tempi moderni. Vi preludiava con due discorsi d'indole teorica: I. Della difficoltá e utilitá d'una storia d'Italia; II. Del modo di scriverla; e la concepiva divisa in tredici periodi, ciascuno dei quali avrebbe formato un libro. Furono per altro scritti soltanto tre libri: i primi due (epoca erulo-goto-greca ed epoca longobarda) vennero pubblicati nel 1830 in due volumi presso il Pomba di Torino; il terzo (epoca carolingia), postumo, nel 1862, negli Scritti storici minori. - In duplice modo il B. svolse la sua attivitá intorno alla storia d'Italia durante un terzo periodo, che va dal 1832 al 1839, e che fu anch'esso iniziato da una dissertazione teorica, ossia da una lettera al Vieusseux, destinata all'Antologia, dal titolo: Dell'utilitá presente d'una storia generale d'Italia: vale a dire col contributo validissimo da lui recato ai lavori della classe di scienze morali e politiche della R. Accademia di Torino, e coi tanti abbozzi da lui tentati di una storia d'Italia.
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