Tra i molti luoghi di Dante che accennano a tal mutazione, è solenne quello ove dice:
In sul paese ch'Adige e Po riga,
Solea valore e cortesia trovarsi,
Prima che Federigo avesse briga2.
Purg. XVI. 115-17.
Ma più solenne ancora è quel paragone dei costumi dei due secoli in Firenze; il quale, non essendo come in altri poeti amplificazione su un secolo d'oro immaginario, nè come in altri moralisti vano lamento dell'età peggiorate,* ma descrizione piena di storici particolari, parmi quindi che possa essere opportuna introduzione ad intendere il secolo e la vita di Dante. E perciò, quantunque notissimo, lo pongo qui; come porrò poi altri luoghi del mio autore, ad uso di quelli fra' miei leggitori, che su un semplice cenno non ricorrerebbono forse al loro Dante, e lascerebbero così le presenti narrazioni spoglie della necessaria evidenza.
La descrizione è fatta a Dante in Paradiso da uno dei suoi antenati vivuto tra il 1100 e il 1150, e morto alla crociata di Corrado III, ed è questa:3
Fiorenza, dentro dalla cerchia anticaOnd'ella toglie ancora e terza e nona,4
Si stava in pace, sobria e pudica.
Non avea catenella, non corona,
Non donne contigiate,5 non cinturaChe fosse a veder più che la persona.
Non faceva nascendo ancor pauraLa figlia al padre, chè il tempo e la dote
Non fuggian quinci e quindi la misura.6
Non avea case di famiglia vote;7
Non v'era giunto ancor Sardanapalo
A mostrar ciò che 'n camera si puote.
Non era vinto ancora Montemalo
Dal vostro Uccellatoio,8 che, com'è vintoNel montar su, così sarà nel calo.
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