Costei, dunque, cotale quale io la disegno, o forse assai più bella, apparve in questa festa, non credo primamente, ma prima possente ad innamorare, agli occhi del nostro Dante; il quale, ancorachè fanciullo fusse, con tanta affezione la immagine di lei ricevette nel cuore, che da quello giorno innanzi, mai, mentrechè visse, non se ne dipartì».41
Or proseguiamo con Dante. «Poichè furono passati tanti dì, che appunto erano compiuti li nove anni appresso l'apparimento soprascritto di questa gentilissima, nell'ultimo di questi dì avvenne che questa mirabile donna apparve a me vestita di colore bianchissimo in mezzo di due gentili donne, le quali erano di più lunga etade; e passando per una via, volse gli occhi verso quella parte ov'io era molto pauroso, e per la sua ineffabile cortesia... mi salutò, e virtuosamente tanto, che mi parve allora veder tutti i termini della beatitudine... E perocchè quella fu la prima volta che le sue parole vennero a' miei orecchi, presi tanta dolcezza, che come inebbriato mi partii dalle genti. Ricorso al solingo luogo d'una mia camera, puosimi a pensare di questa cortesissima; e pensando di lei, mi sopraggiunse un soave sonno, nel quale m'apparve una maravigliosa visione... E pensando io a ciò che m'era apparuto, proposi di farlo sentire a molti, i quali erano famosi trovatori in quel tempo: e con ciò fosse cosa ch'io avessi già veduto per me medesimo l'arte del dire a parole per rima, proposi di fare un sonetto, nel quale io salutassi tutti i fedeli d'amore, e pregandoli che giudicassero la mia visione, scrissi a loro ciò che nel mio sonno avea veduto; e cominciai allora questo sonetto:
| |
Dante Dante
|