Del resto, se Dante fosse stato solo frutto di quella felice condizione di Firenze, potrebbesi dir caso, e non effetto necessario. Ma non solo, anzi nemmen primo in tempo, ei fu solamente sommo fra molti; e molti non sorgono a caso mai.
A ciò dimostrare basterebbe la quantità dei nomi di poeti toscani che furono di poco predecessori o contemporanei di Dante: Guittone d'Arezzo, Guido Orlandi, Chiaro Davanzati. Salvino Doni, Mico o Mimo Mocato da Siena, Gallo Pisano, Guido Lapo, Cecco Angiolieri, Brunetto Latino, Dino Frescobaldi, Dante da Majano, Bonaggiunta da Lucca, Cino da Pistoja, Guido Cavalcanti, ed altri forse che, più oscuri, è inutile andar cercando.71 Nè di questi stessi ci fermeremo a dire se non ciò che spetti più presso a Dante. Guittone d'Arezzo è tenuto per primo, e fu certo de' primi poeti toscani posteriori a' primi Siciliani; e, contemporaneo di Guido Guinicelli Bolognese, morì poco prima o poco dopo la nascita di Dante. Il quale il rammenta con poca lode di poesia, là dove, datane tanta al provenzale Arnaldo Daniello, e detto di un Limosino che alcuni a torto gli anteponevano, aggiunge:
Così fêr molti antichi di Guillone,
Di grido in grido pur lui dando pregio,
Fin che l'ha vinto 'l ver con più persone.
Purg. XXVI. 124-126.
Vedremo altrove, poi, chi fossero queste più persone. Di Brunetto Latini, che fu più grammatico ed uomo di stato, che non buon poeta, diremo più giù, trattando di quelle arti. Dino Frescobaldi il troveremo fedele ed ufficioso amico di Dante, e cagion forse della ripresa del divino Poema.
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