»76 E il Boccaccio, che pur ne parla altrove,77 dice di lui in una novella, che: «oltre a quello che fu uno de' migliori loici che havesse il mondo, ed ottimo philosopho naturale (delle quali cose poco la brigata curava), si fu egli leggiadrissimo, et costumato, et parlante huomo molto; et ogni cosa che far volle, et a gentil huomo pertinente, seppe meglio che altro huom fare; et con questo era ricchissimo, et a chiedere a lingua sapeva honorare cui nell'animo gli capeva che il valesse... Ma perciocchè Guido alcuna volta speculando molto astratto dagli uomini diveniva; et perciò che egli alquanto temeva della opinione degli Epicurei, si diceva tralla gente volgare, che queste sue speculazioni eran solo di cercare se trovar si potesse che Iddio non fosse.»78 Anche il Sacchetti narra una novella di Guido Cavalcanti: che giocando a scacchi, e disturbatone da un fanciullo, si alzava a batterlo, e n'aveva poi il lembo della gonnella inchiodato alla panca per vendetta; e fa le meraviglie poi di tal malizia contra «colui che forse in Firenze suo pari non avea.»79 Così rimaneva Guido nella memoria e nelle tradizioni della sua città, e in quelle novelle antiche che sono alla storia fiorentina di quei tempi poco meno che le tante memorie private alla storia di Francia sotto a Ludovico XIV od a Napoleone. Quanto poi a quell'accusa data a Guido d'epicureo, allora poco diversa da miscredente, assai ed anche troppo ne fu disputato tra' moderni; non rimanendo documenti da deciderne, se non volesse prendersi come testimonianza a pro di Guido un pellegrinaggio ch'ei fece a S. Jacopo di Galizia.
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