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      Il maestro Ruggieri, giurato alla detta casa, essendo ito al suo convento, gli disse: sotto di te perisce una nobile Città; al quale rispose, che niente ne sapea.»308 Quando i Priori ne fecero sonare la campana grossa di Palagio, la gente sbigottita non trasse, e di casa i Cerchi non uscì uomo a cavallo nè à piè armato. Alcuni Adimari vennero, e vedendosi soli, se ne andarono, rimanendo la piazza abbandonata.
      Cacciati così i Priori di palazzo addì 5, rimase la Città alcuni giorni senza magistrati. «Gli uomini che temendo i loro adversari, si nascondeano per le case de' loro amici. L'uno nimico offendea l'altro; le case si cominciavano ad ardere, le ruberie si faceano, e fuggivansi gli arnesi alle case degl'impotenti. I Neri potenti domandavano danari a' Bianchi. Maritavansi le fanciulle a forza; uccideansi huomini; e quando una casa ardea forte, messer Carlo domandava: Che fuoco è quello? E eragli risposto, che era una capanna, quando era un ricco palazzo. E questo mal fare durò giorni sei, chè così era ordinato. Il contado ardea da ogni parte. I Priori, per piatà della Città, vedendo multiplicare il mal fare, chiamarono merzè a molti popolani potenti, pregandoli per Dio, havessono piatà della loro Città: i quali niente ne vollono fare; e però lasciarono il priorato.»309 Ma già, addì 7, raunavasi il consiglio sotto un nuovo capitano, messer Carlo de' Marchesi di Monticalo; ed ivi, troppo male invocando i nomi di Dio e de' Santi protettori di Firenze, «ad esaltazione della Chiesa Romana e del Papa e suoi fratelli i cardinali, e del serenissimo signor Carlo per la Dio grazia re di Gierusalem e di Sicilia, figlio già del Re Carlo di Francia, costituito per la medesima Santa Madre Chiesa paciero nella provincia di Toscana, ad onore, bene, pacifico e tranquillo stato del popolo e Comune di Firenze, e ad impedire non si facessero» (già eran fatti e continuavano a farsi) «incendii, devastazioni, ruberie, offensioni ed omicidii nella Città, nel comitato, e distretto di Firenze,» facevansi sei Priori e 'l Gonfaloniere nuovi, con gran balìa e autorità, per un mese o più, fino all'epoca solita dei 15 decembre.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
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