In breve, i Bianchi e Ghibellini rifuggiti in Siena guelfa non ardirono rimanervi. Antica era l'opinione della mutabilità di Siena; tanto che ella n'avea il nome di Lupa, e correva di essa uno sconcio proverbio del facil passar la lupa dall'uno all'altro amore.359 Dante stesso parla della leggerezza de' Sanesi in modo, che certo è una reminiscenza d'ira propria:
Ed io dissi al Poeta: or fu giammaiGente sì vana come la Sanese?
Certo non la Francesca sì d'assai.
Inf. XXIX. 122-123.
Quindi i fuorusciti si raccolsero in breve ad Arezzo, e Dante con essi.360 Arezzo quasi sola Ghibellina nella Toscana occidentale, dava indi la mano ai Ghibellini di Romagna, al Comune di Forlì, ai conti di Montefeltro, ed a' signorotti della Faggiola, un castello e regione dei monti Feltrii. Uno di questi, Uguccione della Faggiola, era allora podestà di Arezzo; e fu importante nell'esilio di Dante. Figliuolo d'un Ranieri della Faggiola, uomo già di qualche potenza, Uguccione aveva incominciato a farsi nome di buon guerriero fra' Ghibellini fin dall'anno 1275. «Grandi racconti facevansi della sua forza e del suo coraggio: solo sostener l'impeto di un esercito e ristorar le battaglie; aver bisogno d'inusitate armi per coprire membra vastissime; fiera e paurosa la vista, bastare per volgere in fuga il nemico; insolita copia di cibi appena esser da tanto che sostentassero così gagliarda persona. I quali detti potrebbero per avventura dipingerlo alle nostre menti quale sozzo ed ingordo accoltellatore: nondimeno, chi lo conobbe afferma, che fu allegro il volto di lui, e che straordinaria robustezza del corpo si congiungeva in esso all'ingegno ed alle arti del favellare.
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