Così a poco a poco i podestà diventarono signori assoluti e tiranni della città; i capitani condottieri. Ma al tempo di che trattiamo, serbavano i due primi nomi; ed Uguccione fu uno de' più famosi. Come Podestà di Arezzo, guerreggiò in compagnia con Scarpetta degli Ordelaffi in Romagna, divise con lui il primato de' Ghibellini in quella provincia, e fu Capitano di Cesena, Forlì, Faenza ed Imola. Nel 1300, secondo alcuni, Capitano di Arezzo, secondo altri Podestà di Gubbio, fu cacciato da' Guelfi di questa.363 Ma ora, nel 1302, Podestà d'Arezzo per la sesta volta, ei pareva rivolgersi a pensieri di pace; e fermatala coi Guelfi di Romagna, era assolto dalle scomuniche da papa Bonifazio, aveva da lui promessa di cardinalato per un figlio suo, e dava anzi una sua figlia a messer Corso Donati od al figlio di lui.364 Nè Uguccione diventava Guelfo per ciò; chè come da due anni s'era divisa parte Guelfa in Guelfi puri o Neri, e in moderati o Bianchi; così i Ghibellini incominciarono a dividersi in Ghibellini puri, che si dissero Secchi, e Ghibellini pendenti a Guelfismo, che si dissero Verdi.365 I Bianchi e i Verdi erano i moderati delle due parti, ciò che or si direbbe i due centri; e fra essi era, come suole, tendenza od amicizia più che non tra i moderati e gli estremi di ogni parte. Uguccione era capo de' Ghibellini Verdi o moderati; e così, a forza
d'accostarsi al Papa e a messer Corso, era diventato più Guelfo, che non erano i Bianchi oramai. I quali, dunque, o volontarii o sforzati, lasciarono Arezzo.
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