Rotti i quali, il cardinale stesso acconsentì all'esecuzione; e allor si fece, ma male, come s'è veduto; e i mal capitati dissero a Dante: Oh se avessimo fatta l'impresa fin da quando volevamo! E Dante ad essi: Ella vi sarebbe venuta bene anche adesso, se l'aveste fatta bene. Così succede, così è nella natura degli uomini in generale, e in particolare delle parti in tutti i tempi.
Ancora, quelle parole dell'anonimo, che «venuta l'estate, i fuorusciti non trovarono l'amico com'egli era disposto il verno, onde molto odio ed ira ne portarono a Dante» potrebbero far credere che questo amico fosse lo Scaligero, non più Bartolomeo, ma Alboino, non più amico arrendevole alle domande di Dante ambasciadore: e ne resterebbe anche meglio spiegata non solo l'ira de' compagni contra Dante, ma quella pure di Dante contra Alboino.
Ad ogni modo, noi vedemmo fin da principio tante scempiaggini della parte Selvaggia, Bianca o dell'asino di porta, e vedemmo così chiaramente Dante seguirla, quantunque scempia, perchè più giusta o meno ingiusta, che il lodammo perciò: ma ora poi veggiamo sì chiare e nuove prove di quella scempiaggine, che non possiamo se non lodar Dante d'averla finalmente lasciata, e di quel suo farsi parte da sè stesso; il quale se non è conceduto forse addentro, quando fervono le divisioni, a niun cittadino, e meno a un pubblico magistrato, certo poi è conceduto a un fuoruscito, ed è bellissimo ad uno i cui compagni muovano armati contro la patria. E credo bene, che ai leggitori stanchi meco oramai di tante divisioni e suddivisioni di quelle Parti fiorentine, e del vedervi sempre riuscire felicemente ogni mal'opera e infelicemente ogni buona, non rincrescerà che ci scostiamo finalmente di Firenze coll'esule nostro.
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