Dove poi ei si volgesse non ci è definito con certezza da niuna memoria. Ma dicendoci il Villani subito dopo la cacciata di Dante, ch'egli «andossene allo studio a Bologna, e poi a Parigi, e in più parti del mondo;»428 e tale gita a studio parendo adattarsi alle condizioni presenti dell'esule abbandonante il parteggiare, e il soggiorno di Bologna essendo pur nominato de' primi dal Boccaccio; ei non mi pare possa rimaner dubbio, che alla vicina Bologna andasse Dante* o subito o poco dopo la fuga della Lastra, in luglio 1304, ed ivi poi a' proprii lavori ripresi rimanesse qualche tempo.429
Come poi ad uno de' soggiorni in Verona, senza determinar quale, riferimmo la temporanea gita di Dante su per l'Alpi Trentine, così ad uno de' soggiorni in Toscana, e probabilmente a questo, è da riferire una gita pel Casentino, e l'ospitare di lui presso a Guido Salvatico, cugino di Alessandro di Romena, il capitano di quest'impresa della Lastra, e signor di Bagno e di Montegranelli. A richiesta di Caterina moglie di Guido Salvatico, diconsi scritti da Dante alcuni versi su un frate.430 Ma più certa memoria di tal soggiorno sono due passi della Commedia sul conte Guido Guerra zio dell'ospite, e sulla terra di San Benedetto in Alpe, posseduta da Roggieri da Dovadola, figliuolo del medesimo.431
Finalmente, è probabile, che pure a questo tempo, o prima d'andare a Bologna, o durante la dimora di Dante in essa, sia da riferire il soggiorno di lui alla Faggiola o in alcun'altra delle terre d'Uguccione;* sempre più Verde ghibellino, più accostantesi a Corso Donati, il reggitor di Firenze, e più discostantesi dai fuorusciti; ondechè sempre più doveva stringersi l'amicizia tra esso e Dante.
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