Indi, come orologio che ne chiamiNell'ora che la sposa di Dio surge
A mattinar472 lo sposo perchè l'ami,
Che l'una parte e l'altra tira ed urgeTin tin sonando con sì dolce nota,
Che 'l ben disposto spirto d'amor turge;473
Così vid'io la gloriosa ruotaMuoversi, e render voce a voce in tempra
Ed in dolcezza, ch'esser non può notaSe non colà dove 'l gioir s'insempra.474
Parad. X. 139-148.
Dal 1304 al 1306, vedemmo Dante tranquillo e scrivente, forse in altri luoghi, ma certo insieme con Pietro suo figliuolo, agli Studi di Bologna e di Padova; della quale inquilino, il vedemmo assistere da testimonio in un atto privato addì 27 agosto di quell'ultimo anno. Trentanove giorni dopo, il troviamo adoprato in negozi all'altra sponda d'Italia; nè di tal mutazione possiam fare niuna probabile congettura, senza ricorrere a tutto ciò che si travagliò nella Penisola durante que' due anni che Dante rimase ritirato sì, ma non indifferente ai negozii.
Dicemmo morto il buon papa Benedetto XI addì 22 luglio del 1304 in Perugia, dove egli avea passato quasi tutto il breve papato, sia per trovarsi più presso a Toscana, sia anzi perchè ingrata gli si facea la dimora in Roma per le Parti continuanti de' Colonna e degli Orsini, che or gli uni or altri vi potevano più di lui. Fu detto che morisse avvelenato in certi fichi recatigli da un giovane travestito in serva di monache; e fu attribuito il veneficio dagli uni ai cardinali nemici di lui, da altri al re di Francia. Raccoltisi i cardinali a conclave, parteggiarono così, che quantunque stretti e quasi affamati da' Perugini, non fu compiuta l'elezione, se non dopo l'anno revoluto, addì 23 luglio 1305. E certo, fu una delle scandalose che siensi vedute mai.
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