E certo, vedremo poi, che non il solo episodio di Ciacco, ma tutta l'allegoria del Poema ne' primi Canti non può essere stata scritta prima dell'esilio, in Firenze. Adunque, ai Malaspina, e particolarmente a Moroello, dovette Dante e que' conforti, che non sono inutili nemmeno ai più spontanei scrittori, a riprendere tutto il Poema, e il rifugio in che scrisse, forse tutta, certo gran parte della prima Cantica dell'Inferno. E perchè, poi, ad uomo che scriva, niun benefizio maggiore si può fare che dargli tal pace confortatrice, Dante si mostrò grato di questo più che d'ogni altro benefizio; e non solo lodò i Malaspina senza que' veli e quelle restrizioni o quelle disdette che usò più o meno con tutti gli altri lodati; ma per non guastare tale onoranza lor fatta, ei si trattiene da ogni vituperio a qualunque persona ad essi, più o meno, appartenente. Ed anche noi partecipi al benefizio del Poema definitivamente ricominciato, dobbiamo con piacere partecipare alla gratitudine. Introduce Dante nel Purgatorio il secondo Corrado Malaspina tra una qualità di peccatori i meno odiosi; posciachè per ciò solo sono ivi, che distratti dalle signorie, differirono a pentirsi. Chiamato Corrado dal gentile giudice Nino di Gallura, amico di Dante, a questo guarda tacendo prima a lungo, e poi gli dice:
Se la lucerna che ti mena in alto,
Truovi nel tuo arbitrio tanta cera,
Quant'è mestieri infin al sommo smalto,489*
Cominciò ella, se novella veraDi Valdimagra o di parte vicina
Sai, dilla, a me, che già grande là era.
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