Chiamato fui Currado Malaspina;
Non son l'antico, ma di lui discesi:
A' miei portai l'amor che qui raffina.
O, diss'io lui, per li vostri paesiGiammai non fui: ma dove si dimora
Per tutta Europa, ch'ei non sien palesi?
La fama, che la vostra casa onora,
Grida i signori, e grida la contrada,
Sė che ne sa chi non vi fu ancora.
Ed io vi giuro, s'io di sopra vada,
Che vostra gente onrata non si sfregiaDel pregio della borsa e della spada.
Uso e natura sė la privilegia,
Che, perchč il capo reo lo mondo torca,
Sola va dritta, e 'l mal cammin dispregia.
Ed egli: or va, ch'il sol non si ricorcaSette volte nel letto che 'l montone
Con tutti e quattro i pič cuopre ed inforca,490
Che cotesta cortese opinïoneTi fia chiavata in mezzo della testa
Con maggior chiovi che d'altrui sermone,
Se corso di giudicio non s'arresta.
Purg. VIII. 112-139.
Certo, non poteva mai pių Dante aggiugner nulla a cosė vive e tenere lodi; ma egli fece forse pių altrove, trattenendosi dall'ira. Oltre ai tre Malaspina che abbiamo veduti pių o pieno ospiti ed amici di Dante, Franceschino, Corradino e Moroello, ed oltre ad altri numerosi di tal famiglia a noi non importanti, era, e per vero dire pių famoso allora che non tutti questi, un altro Moroello, nipote ancor egli di Corrado l'antico, e cosė cugino germano del Franceschino, e zio alla moda di Bretagna del Corradino e del Moroello di Dante. Era guerriero illustre, ma tra' Guelfi; a differenza del restante di sua famiglia, che sembra ab antico ed allora essere stata per la maggior parte ghibellina.
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