«Ultima regna canam fluido contermina mundo,
«Spiritibus quae lata patent, quae proemia solvunt
«Pro meritis cuicumque suis.
«Ma, quand'io considerai la condizione dell'età presente, vidi essere del tutto abietti i Canti degli illustri poeti; e per questa ragione appunto gli uomini generosi,506 e che a tempi migliori scriveano tali cose, lasciarono (oh dolore!) le arti liberali a' plebei. Per lo che, deposi la povera lira di che era io provveduto, e un'altra n'apparecchiai adattata ai sensi de' moderni; vano essendo porger cibo da mangiare a bocche di lattanti.
«Dette le quali cose, molto affettuosamente soggiunse, che se mi fosse conceduto vacare a tali cose, io fornissi tal opera di certe postillette, ed accompagnata da queste a voi la trasmettessi. Che se io non interamente enucleai quanto s'asconde nelle parole di lui, io pur fedelmente e con animo liberale mi vi adoperai; e come da quell'amicissimo uomo mi fu ingiunto, destino l'opera domandata.507 Nella quale se alcun che sembreravvi ambiguo, imputatelo solamente all'insufficienza mia; dovendosi, senza dubbio, il testo stesso tenersi d'ogni maniera come perfetto.
«Se poi delle altre due parti di quest'opera cercasse una volta la vostra magnificenza (siccome quegli che si propone d'integrarla dalla unione delle parti), cercate la seconda parte seguente a questa dall'egregio uomo il signor Moroello marchese; e potrà l'ultima trovarsi presso l'illustrissimo Federigo re di Sicilia.508 Imperciocchè, siccome quegli che è l'autore mi asserì d'aver destinato in suo proposito, dopo aver considerata tutta Italia, voi tre prescelse a tutti per offerirvi la presente opera tripartita.
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Canti Moroello Federigo Sicilia Imperciocchè Italia
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