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      E fu ancor fortuna che s'intromettessero i tre Cardinali legati del Papa, che seguivano il Re de' Romani per incoronarlo a Roma poi. Per opera loro, s'arrese la città addì 24 settembre, e non fu punita se non nelle mura ed in danari. Quindi, al solito, il Re posevi un vicario, che altri dice essere stato Giberto da Correggio, altri Moroello Malaspina;596 che se fu, non dovette essere Moroello lo zio, gran guelfo e amico de' Fiorentini, ma il nipote amico di Dante, e probabilmente ghibellino. Nella vicina Verona, o poco prima o poco dopo, fu dato il medesimo titolo a Cane della Scala; il quale, per la morte d'Alboino suo fratello, in breve seguita, rimase solo signore di quel popolo e fu poi gran capo de' Ghibellini di Lombardia, grande e generosissimo principe, appresso a cui ritroveremo con altri il gran fuoruscito.
      Di Brescia, per Cremona, Piacenza, Pavia e Tortona, venne Arrigo a Genova in sul novembre, avviato a Toscana. E qui Roberto re di Napoli mandava gente, sollevava città. Bologna, Firenze s'apparecchiavano apertamente; e Siena, per non dir la parola dantesca, barcheggiava. Qui Firenze era veramente la principale. E qui, chi anche in una vita particolare voglia sollevarsi a vedere più che un uomo, non potrà non ammirare la costanza, l'ardire, o, se si voglia, la superbia fiorentina. Tra le tante ambascerie a Losanna, a Milano, niuna fu mandata mai da Firenze ad Arrigo. A una prima mandatale dall'imperadore, «avea risposto per parte della Signoria Betto Brunelleschi, che mai per niuno signore i Fiorentini inchinarono le corna.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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