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      Che questi lasciò il diavolo in sua veceNel corpo suo e d'un suo prossimano
      Che 'l tradimento insieme con lui fece.
      . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
      Ahi Genovesi, uomini diversiD'ogni costume e pien d'ogni magagna,
      Perchè non siete voi del monda spersi?
      Chè col peggiore spirto di Romagna
      Trovai un tal di voi, che per sua opra,
      In anima in Cocito già si bagna,
      Ed in corpo par vivo ancor di sopra.
      Inf. XXXIII. 139-157.
      Sarebbe stata più grandezza di quella gran città il perdonare. Ma, mossi da quelle ingiurie il Doria ed altri Genovesi, dicesi se ne vendicassero poi con gravi oltraggi fatti al mordace Poeta in un soggiorno di lui nella loro città; che, se fu, dovette essere allora, quand'è probabile v'andasse con gli altri fuorusciti fiorentini e coll'antico amico Uguccione.602
      Intanto, gli apparecchi di re Roberto e de' Toscani fecero risorgere le male spente ribellioni di Lombardia. Ribellaronsi Casale, Asti, Parma, Pavia, Novara, Vercelli, Reggio, Cremona e Padova, contro ai vicarii loro dati, o contro ai fuorusciti introdotti a forza, mentre Arrigo era in Genova o in Pisa, dove giunse per mare addì 6 marzo 1312.603 Nè perciò Arrigo sostò il viaggio per a Roma. Imperciocchè, scopo principale di questi viaggi imperiali era prender le due corone, la regia a Milano, l'imperiale a Roma. Scopo vano oramai, che erano da tante ribellioni avvilite quelle due corone; e che difficili talora a prendersi, erano sempre più difficili a far valere. Venne, dunque, Arrigo da Pisa per Viterbo a Roma addì 7 maggio.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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