Finiscasi, dunque, di apporre a Dante le esagerazioni in cui non cadde. Che lo spirito ghibellino conducesse passo passo la Germania allo spirito di riforma, so che è ora l'opinione di parecchi storici tedeschi,649 ed io mi vi accosto volentieri. Ma che Dante ciò prevedesse o desiderasse, od anche, senza desiderarlo, il promovesse, ciò nego co' testi stessi di Dante più contrarii a' Papi: i quali intesi per quel che suonano e sono, desiderano bensì una restaurazione della disciplina pur troppo allora di nuovo corrotta; ma una simile a quell'antica di Gregorio VII contro i Simoniaci, o a quella che la Provvidenza condusse poi nella Chiesa unita a' suoi capi nell'ultimo de' concilii; non la riforma o niun altro strazio della sposa di Cristo, venerata e cantata da Dante più che da nessuno.
Del resto, mi perdonino i leggitori di tornar loro a mente que' due gran fatti da Carlomagno in qua, degli Imperatori in parte eletti e incoronati dai Papi, e dei Papi in parte confermati dagli Imperadori: due fatti da cui traevansi due diritti diversi, od anzi opposti; combattendo i Guelfi più o meno esagerati non solo per la indipendenza del papato, ma più o meno per la dipendenza degli Imperadori da esso; e i Ghibellini esagerati non solo per la indipendenza degli Imperadori, ma per la dipendenza de' Papi dagli Imperadori, come lo dimostrano le tante deposizioni de' Papi fatte o tentate. Ora noi veggiamo qui, che se Dante era tanto ghibellino da propugnare l'indipendenza dell'Imperadore, egli poi non l'era tanto da propugnare la dipendenza del Papa; ondechè, se il concedemmo ghibellino, ed anzi ghibellino feroce, vedesi qui che non s'ha a dire perciò de' più esagerati.
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