674 E con questa finalmente trionfando per tutta Toscana, pose oste a Monte Catini in Val di Nievole; un castello de' Lucchesi occupato poc'anzi da' Fiorentini. Uguccione avea seco «tutto lo sforzo di Pisa e di Lucca, et del vescovo d'Arezzo, et de' conti di santa Fiore, et di tutti Ghibellini di Toscana, et delli usciti di Firenze, et con aiuto de' Lombardi di messer Maffio Visconti, et de' figliuoli. Il quale Uguccione fu con numero di due mila cinquecento e più di cavalieri, et popolo grandissimo.»675
I Fiorentini, quasi spettatori fin allora dei trionfi di Uguccione, avendo chiamato e avuto in aiuto tre principi di Puglia, cioè Piero e il principe di Taranto fratelli di re Roberto, e Carlo figliuolo del principe, e poi molti altri alleati, mossero alla riscossa. «Furonvi Bolognesi, Sanesi, Perugini, de la città di Castello, d'Agobio, di Romagna, di Pistoia, di Volterra et di Prato, e di tutte l'altre terre guelfe, et amici di Toscana; in quantità, con la gente del prenze et di messer Piero, di tre mila dugento cavalieri, et gente a piè grandissima.»676 Così, per confessione dello stesso cronachista fiorentino, i suoi avevano il vantaggio del numero. Ma il principe di Taranto che li capitanava, era, a dir del re suo fratello, uomo «più di testa che savio, et con questo non bene avventuroso in battaglia, anzi il contrario.»677 Partironsi di Firenze addì 6 agosto 1315; e giunti dinanzi all'oste di Uguccione, più dì stettero affrontati, col fossato della Nievole in mezzo, facendo assalti e scaramucce, o, come dicevano allora, badalucchi.
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