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      Ma, com'è noto, questo fu il secolo di una di quelle invenzioni, che fatte quasi a caso, a poco a poco, e non si sa bene da chi, paiono così meno un prodotto dell'ingegno umano, che non un fatto immediato, quasi un miracolo della Provvidenza, ad avanzar l'umanità per la via a Lei sola conosciuta. Niun uomo, quantunque grandissimo, può vantarsi d'aver operato per l'avanzamento dell'umanità un centesimo tanto, quanto fece l'invenzione materiale e dapprima oscura della stampa. Gli effetti della quale, grandi già tra la fine del 1400 e il principio del 1500, cresciuti sì ma lentamente per tre secoli, crebbero smisuratamente poi a' nostri dì per molte ragioni, ma di nuovo per alcune minutissime invenzioni materiali aggiuntesi alla prima. A fatica potrebbonsi ora prevedere gli ultimi effetti di tale pubblicità, così diversa da quella toccata alla civiltà antica od alla dantesca. A niuna gloria, poi, fin da principio giovò tanto tale invenzione, come a quella di Dante. Sono diciannove o venti le edizioni di lui nel 1400; e non credo sien tante di niun autore antico o moderno. Della sola Bibbia ne sono più.817
      Inventata la pubblicità, finisce il medio evo, incomincia il mondo moderno. In Italia, come altrove, il 1500 fu tempo di distruzione degli ordini e disordini invecchiati, principio di nuovi. Ed in Italia specialmente fu tempo di nuovi stranieri, nuove confusioni, nuove servitù, di disarmamento, d'immortalità, di mal nome per noi; ma insieme di facile, non curante, e, se Dio voglia, inarrivabile eleganza.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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