Pag. 129. – Scorsi due anni e mezzo dalla morte di sua donna.
Tutto bene quel che dice Herschell, al quale nella nota (2) [nota 169 nell'edizione elettronica Manuzio] il nostro Autore si riporta: ma Dante in astronomia va interpretato secondo le cognizioni de' suoi tempi, non secondo le presenti dottrine. Adunque, io mi contenterò di qui accennare, che Dante stesso nella Vita Nova dice che questa apparizione gl'intervenne in quel giorno nel quale si compiva l'anno che questa donna era fatta delle cittadine di vita eterna (Vita Nova, pag. 79, ediz. di Milano 1827); che nel Convito, poi, dice che ciò avvenne quando la stella di Venere due fiate era in quello suo cerchio che la fa parere serotina e mattutina secondo i diversi tempi, appresso lo trapassamento di quella Beatrice beata ec. (Conv., pag. 69, ediz. di Modena 1831). – Queste sono, adunque, le due epoche che si debbono porre d'accordo; cioè la seconda colla prima, essendo la prima chiarissima. In quanto poi ai trenta mesi di cui si parla nel secondo luogo del Convito adottato dal Balbo, puossi agevolmente intendere trenta mesi dopo che ebbe quell'apparizione, non già trenta mesi dopo la morte di Beatrice. Vedasi tutto il contesto nel cap. XIII del Trat. II, dove spiega allegoricamente questo suo secondo innamoramento, e che dal Balbo stesso è riportato a pag. 92 e seg.
Pag. 133. – lo studio della filosofia fu quello che l'ajutò ec.
Lo stesso dice l'Arrivabene, a pag. 601 e seg.
Pag. 135. – Certo poi i conflitti, e, diciam pure, il disordine dell'animo ec.
| |
Scorsi Herschell Manuzio Autore Dante Dante Vita Nova Vita Nova Milano Convito Venere Beatrice Conv Modena Convito Balbo Beatrice Trat Balbo Arrivabene
|