615). Anche il Manetti dice, che dopo aver preso moglie, si diede agli affari della Repubblica, cui quidemi trigesimo ferme aetatis suae anno vehementer deditus, ita se gessit, ut paulo post magnus civis.... haberetur non multo deinde post, plura ac maxima civitatis munera egregiosque magistratus magno cum honore obivit. E appresso: Elegantissimum in orando fuisse perhibent, quod frequentes ejus legationes ad multos cum illustres principes, tum ad summos pontifices manifeste declarant. Di queste legazioni nessuna è dal Manetti specificata, tranne l'ultima da Bonifazio VIII. Il Tiraboschi è pure dello stesso avviso intorno a tali numerose ambascerie, ed intorno alla probabilità delle due al re di Napoli.
Pag. 173. – ultimo Dante fra essi.
Perchè ultimo? – domanda l'autore dell'articolo della Rivista Europea, da noi citato nella nota alla pag. 12. Forse vorrà intendere il nostro Autore ultimo in ordine di tempo, poichè il monumento di Dante non fu eretto in Santa Croce che nel 1829; dopo il qual tempo niun altro grande venne ad onorar quel luogo, e solo qualche piccolo venne a profanarlo.
Pag. 193. – Questi tre versi ec. (in nota.)
Anche a me pare quello stesso che al Balbo: ma non per questo mi terrò dall'esporre un dubbio che conferma la contraria opinione. Già il Salvini, il Fontanini, il Crescimbeni, il Pelli, dissero quei versi latini di Dante, finchè Quirico Viviani pubblicolli trascrivendoli dal codice del Fontani. Or tali versi non cominciano che dopo i primi 12 versi del Canto IV, e continuano sino a quasi la metà del settimo.
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